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57a Stagione
Con Anton Cechov, in allegria!
Quattro atti unici
(Una natura enigmatica, L'orso, Un nome equino e La domanda di matrimonio)
di Anton Cechov

LA TRAMA:

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Racconta Cechov che un giorno un Uomo e una Donna (con le iniziali maiuscole!), si incontrano per caso in uno scompartimento ferroviario e, come succede spesso fra due sconosciuti, iniziano a raccontarsi le loro vite.
Nasce un dialogo arguto, serrato e pungente, sulle vanità, sui desideri insoddisfatti, sulla vita stessa, con i suoi momenti comici e drammatici: fino a disvelare, con la "Natura enigmatica", gli aspetti imprevedibili della natura femminile.

Durante il colloquio ecco poi, per quell'alchimia scenica di cui Cechov è stato maestro, che il sorriso del grande autore russo si apre sulle piccolezze umane, dando vita a vere scintille umoristiche.

E cosė l'inconsolabile vedova cade fra le braccia de "L'orso" Smirnov, che vorrebbe restare insensibile alle lusinghe del gentil sesso, ma se ne lascia ammaliare repentinamente.


Cosė, un banale mal di denti assurge a tema dominante di "Un nome equino" e diventa per Cechov un brillante pretesto per sorridere, e farci sorridere, sul microcosmo di una famiglia di contadini arricchiti.

Ancora, quel senso di agiato benestare che si esprime nel contestato possesso di un pezzo di terra o nelle sperticate lodi delle qualità di un cane da caccia, scatena l'ilarità di "Una domanda di matrimonio", dove la proposta di sposare la figlia unica di un proprietario terriero, ormai "adulta", cede il passo al litigio, incredibile sigillo di un'inverosimile felicità coniugale.

A far da spettatore, ma anche da interlocutore, ecco un personaggio, un "mimo", che introduce e accompagna, con i suoi movimenti studiati ad hoc, ogni singola vicenda. E' "lo spirito" di Cechov, la sua "anima", divisa tra l'allegria e la tristezza, l'umorismo e la mestizia.

Ridere e far ridere con Cechov, attraverso due atti unici e due racconti brevi, tra loro legati dal sottile filo del grottesco (e dal tragicomico filo dell'amore) proposto in quattro maniere differenti e dipinto con diverse sfumature di comicità.

Questa è la sfida scenica della Compagnia dei Giovani.