La vicenda
è ambientata in una chiesa sconsacrata di un paesino disperso fra le fredde
nebbie invernali inglesi. Qui, uno scombinato gruppo di attori si raccoglie
per mettere in scena “Amleto”; l’idea è di un giovane regista, Joe,
in crisi artistica, ma anche prossimo alla depressione, che vuole riscattare
una professionalità vissuta ai margini impegnandosi nell’allestimento di
uno spettacolo che possa aiutare la comunità del piccolo paese di Hope a
ritrovare attenzione e rispetto da parte delle pubbliche autorità.
Lo aiuta
sua sorella Molly, concreta e attenta al futuro del fratello e alle sorti
del paesino, che rischia di cadere nella dimenticanza; lo aiuta anche la sua
agente, Margie, cinica e spregiudicata, propensa a sostenere economicamente
l’iniziativa al solo fine di ottenere un tornaconto personale.
La
commedia offre uno spaccato originale del dietro
le quinte di un allestimento teatrale: contrasti, dissapori, mania di
protagonismo, eccentricità, vengono in luce sin da subito tra gli attori,
per mitigarsi poi attraverso il desiderio di fare qualcosa di utile insieme.
E il
gruppo, quanto mai eterogeneo agli inizi dell’esperienza in comune,
maturerà via via una coscienza che lo farà diventare “compagnia”, fino
alla messa in scena finale, quando un evento imprevisto porrà tutti di
fronte alla necessità di compiere una scelta, provocati dall’eterno
dilemma: essere o non essere?
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